La risposta dell'UE ai crescenti attacchi dei regimi contro gli attivisti per i diritti umani

13. 11. 2025 - Il Parlamento europeo avverte di un forte aumento degli attacchi contro gli attivisti per i diritti umani in tutto il mondo - anche sul territorio dell'UE - e chiede sanzioni più severe, il divieto di esportazione di spyware e una risposta unitaria dell'UE.
Infographic Image

Per la prima volta in assoluto, il Parlamento ha adottato una definizione ufficiale di repressione transfrontaliera, ossia gli attacchi compiuti dagli Stati o dai loro agenti per mettere a tacere dissidenti, giornalisti o oppositori politici all'estero. Questi attacchi comprendono l'omicidio, il rapimento, la violenza, la coercizione, l'espulsione o l'abuso dei poteri consolari. Comprendono anche i "mandati rossi" illegittimi dell'Interpol, le false accuse di terrorismo o lo spionaggio digitale e l'intimidazione delle famiglie degli attivisti.

I deputati sottolineano che la tecnologia moderna - intelligenza artificiale, software di spionaggio o campagne digitali - rende questi attacchi ancora più efficaci. Chiedono quindi che l'UE affronti sistematicamente la repressione transfrontaliera negli accordi con i Paesi terzi, rafforzi la sorveglianza del mercato e vieti l'esportazione di software di spionaggio e di software a doppio uso ai regimi repressivi.

Inoltre, il Parlamento chiede sanzioni mirate attraverso la legge europea Magnitsky e una maggiore responsabilità per le aziende tecnologiche, affinché pubblichino relazioni trasparenti e creino meccanismi di reclamo praticabili.

We collect and visually present data publicly available at the page of European Parliament. Votemap.eu denies any responsibility for possible inconsistencies of the data or its changes after the publication.

Descriptions are created using DeepL Translate machine translation. We apologize for any possible imperfections or inconvenience.