Norme più chiare per l'applicazione transfrontaliera della protezione dei dati (GDPR)

21. 10. 2025 - Il Parlamento europeo ha approvato nuove norme per accelerare la gestione dei reclami transfrontalieri ai sensi del GDPR e garantire ai cittadini e alle imprese procedure più chiare ed eque.
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I deputati affermano che la prassi attuale non è ideale: le diverse autorità nazionali per la protezione dei dati (DPA) procedono con le indagini in modi diversi, i processi si trascinano e i denuncianti attendono anni. La nuova riforma propone procedure comuni in tutta l'UE per rendere più rapide e coerenti le azioni e le indagini sul trattamento transfrontaliero dei dati.

L'obiettivo è ridurre le indagini sui reclami a un tempo ragionevole. L'autorità capofila avrà a disposizione 15 mesi per concludere un caso, con la possibilità di una proroga di altri 12 mesi per i casi più complessi. Per i casi più semplici, il limite è di 12 mesi. La legge introduce anche una "procedura di cooperazione semplificata", che consentirà una rapida risoluzione se le altre autorità non si oppongono e il caso è chiaramente definito.

Anche i denuncianti stessi avranno maggiori diritti: potranno essere ascoltati prima che venga presa una decisione e avranno un accesso più facile alle informazioni sullo stato di avanzamento del loro caso.

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